Funzionamento del sistema Biologico Hydrobay
Il trattamento acque reflue industriali e civili può essere effettuato con due diversi tipo di tecnologie:
CHIMICO FISICO oppure BIOLOGICO.
II trattamento chimico fisico ha dei costi di impianto nettamente superiori al biologico e presenta dei materiali di risulta che devono essere conferiti allo smaltimento.
Il trattamento biologico invece ha dei costi di impianto, gestione e trattamento inferiori e riesce a realizzare il trattamento totale dei reflui, senza generare materiali da smaltire, tranne i rifiuti solidi separati in prima fase.
Non è possibile fare il trattamento biologico, quando siamo in presenza di metalli pesanti e/o reflui con elevata concentrazione di disinfettanti che andrebbero ad eliminare la flora microbica.
L’impianto di trattamento reflui biologico, deve essere realizzato seguendo dei parametri estremamente importanti, ma altrettanto semplici cosi come realizzato da HYDROBAY
La struttura semplicemente può comprendere:
Serbatoi di sedimentazione secondaria, 2 serbatoi di ossidazione, serbatoio finale di precipitazione
cazione con Ozono Gassoso.
I 4 serbatoi devono avere le stesse identiche dimensioni per garantire quello che viene definito il RT (Retention Time) tempo di ritenzione
Sistema di precipitazione e Sanificazione con HB OZO-SAFE
L’ozono è un gas che viene generato artificialmente tramite scarica elettrica dall’ossigeno. L’ozono una volta inoculato in acqua nel ns 4° serbatoio sarà in grado di interagire con composti chimici organici come gli idrocarburi che vengono scomposti principalmente in anidride carbonica e ossigeno.
interagire con composti chimici inorganici, come i metalli (ferro, manganese, etc.)
L’ozono è in grado di convertirli in ossidi e quindi renderli più facilmente filtrabili.
Abbattere gli Odori
Abbattere i batteri patogeni
Abbattere Alghe ed altri contaminanti
Possiede un potere ossidativo di gran lunga maggiore a qualsiasi principio attivo naturale.
È ecologico: non richiede l’utilizzo di sostanze chimiche consumabili
Non persiste per lungo tempo nell’ambiente e riconverte completamente in tempi molto rapidi
Riduce i costi operativi complessivi
Ha una grande flessibilità di dosaggio e semplicità impiantistica, che minimizzano i costi di gestione e di controllo operativo;
Sistema di Precipitazione e Sanificazione HB CHLOR
Dosato in linea d’ingresso alle sezioni di filtrazione one fisica HB Chlor parteciperà alle operazioni di precipitazione e sanificazione del refluo. Al fine di bloccare ogni residuo di solidi disciolti il refluo in uscita dalla sezione finale di accumulo e sanificazione attraverserà una batteria di filtri: Mix di Quarzite e Filter AG, Carboni attivi e resine a scambio ionico
Sanificazione ai raggi UV del refluo trattato
Il refluo attraverserà una barriera a raggi UV, il sistema denominato HB SANNY UV effettuerà un trattamento ecologico (senza aggiunta di prodotti chimici), senza alterazioni del gusto, nessun pericolo di sovradosaggio e nessuna alterazione delle caratteristiche dell’acqua.
Come funziona
I depuratori HYDROBAY HEAVY utilizzano un sistema di depurazione biologica attraverso efficaci miscele di polveri microbiche, creando reflui depurati idonei ad essere riutilizzati. Il processo avviene principalmente in 3 vasche opportunamente dimensionate nelle quali avvengono i processi di ossidazione, ossigenazione , sedimentazione e separazione. All’interno di queste cisterne l’intervento di micro organismi non patogeni opportunamente dosati, assolve il compito di depurare l’acqua, consentendo poi il suo riutilizzo.
Questo processo richiede un’adeguato studio e non è un progetto standardizzato. Il risultato si ottiene calcolando i consumi di acqua, i tempi necessari affinche il processo biologico di depurazione si compia e i tipi di reflui contenuti nelle acque. L’obbiettivo è quello di ottenere un refluo finale, sia per il Re-Utilizzo nel lavaggio, sia per essere immesso nella rete fognaria come da Tabella 3, D.Lgs 152/2006
I vantaggi
Hydrobay si pone l’obbiettivo di offrire al mercato una soluzione che riduce il consumo di acqua, permettendo la sua depurazione e il suo riutilizzo nei processi di lavaggio. Sul mercato sono disponibili molte tecnologie capaci in maniera diversa di abbattere o eliminare le sostanze inquinanti presenti nelle acque reflue. Molte di queste tecnologie risultano essere molto complesse e/o costose. Inoltre producono scarti di lavorazione di lavorazione e necessitano di agenti chimici per ottenere la depurazione stessa-. Il più delle volte l’acqua ottenuta, rientra nei parametri per essere immessa negli scarichi, ma non è utilizzabile in quanto non del tutto depurata. Hydrobay, utilizza invece, cio’ che la natura produce. I microorganismi. del tutto naturale. Noi lo abbiamo “accellerato”, creando le condizioni le condizioni ideali per le fasi di ossigenazione , ossidazione e sedimentazione finale all’interno delle quali speciali miscele microbiche compiono la complessa operazione di biodegradazione. Un ‘equilibrio che restituisce acqua riutilizzabile per le stesse applicazioni per cui è stata scartata. Non produciamo scarti da depurare, e consumiamo solo e strettamente le nostre miscele microbiche.
Come arriva l’acqua reflua al depuratore
L’impianto può essere alimentato da sistemi di raccolta esistenti,realizzando pavimentazioni di lavaggio fisse o con piattaforme modulari come i nostri modelli HB Low o HB Easy
Nel caso sia una componente di rifiuti solidi, può essere applicato il separatore con raccolta in big-bag da 700 Lt. Mod. VSSL. Il pompaggio dell’acqua è garantito da una speciale pompa centrifuga autoadescante..
Se non si dispone di un’area lavaggio ( area in cemento con raccolta acque), disponiamo di 3 diverse piattaforme modulari in acciaio e moduli in manufatto in cemento.
Potete visionare la gamma qui
Il Technical Department della divisione HYDROBAY fornisce la miscela di polveri in base alle esigenze di depurazione, alla quantità giornaliera di refluo da depurare, la fornitura o la consulenza necessaria per la realizzazione di aree di lavaggio.
Normative di riferimento
L’IMPIANTO DI DEPURAZIONE HEAVY è progettato per rispettare le Normative nazionali ed Europee di riferimento:
– Decreto legislativo n°152 del 03/04/2006: norme in materia ambientale
– Decreto legislativo n°152 del 11/05/1999: disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole
– Norma UNI-EN 1825-1: separatori di grassi – parte 1: principi di progettazione, prestazione e prove, marcatura e controllo qualità
– Norma UNI-EN 858-1: impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina e petrolio)
– Principi di progettazione, prestazione e prove sul prodotto, marcatura e controllo qualità
– Norma UNI-EN 858-2: impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina e petrolio)
Manutenzione
Gli agenti inquinanti separati dalle acque di scarico dell’autolavaggio all’interno dell’impianto sono principalmente agenti non biodegradabili (sabbie, limo, pietrisco, idrocarburi, oli, ecc). Questi tendono pertanto ad accumularsi all’interno delle diverse vasche. Nel tempo, questi accumuli divengono eccessivi e tendono a pregiudicare l’efficienza di depurazione dell’impianto (intasamento delle condotte, rilascio degli inquinanti stessi, ecc.). Pertanto è necessario svolgere delle operazioni periodiche di ispezione delle vasche e, qualora si renda necessario, provvedere allo spurgo e alla pulizia delle stesse.
Operazioni di ispezione:
– valutare, anche mediante l’ausilio di aste, la quantità di materiale depositato sul fondo del filtro percolatore aerato;
– valutare la quantità di materiale galleggiante e sedimentato accumulato all’interno del desoliatore, nonché lo stato del filtro a coalescenza estraendolo parzialmente;
– controllare anche il corretto funzionamento della soffiante; provvedere con cadenza annuale circa alla pulizia del filtro dell’aria della soffiante. In ogni caso le operazioni di ispezione, saranno più frequenti nei primi mesi di servizio dell’impianto (cadenza mensile/bimestrale), con lo scopo di individuare approssimativamente quale sarà la frequenza con la quale compiere gli spurghi. Quando, a seguito di un’ispezione, viene constatato che la quantità di materiale accumulato è eccessiva, tanto che è pregiudicata l’efficienza stessa di depurazione, è necessario procedere con le opportune operazioni di spurgo durante le quali occorre:
– estrarre completamente tutto il materiale accumulato nelle vasche;
– procedere ad un energico lavaggio di tutte le vasche e delle condotte di collegamento utilizzando strumenti per l’eliminazione di eventuali croste e residui;
– con cadenza mensile/bimestrale procedere all’estrazione del filtro a coalescenza e lavarlo energicamente con un getto d’acqua in testa all’impianto. Una volta lavato riposizionarlo nell’apposito comparto.
– prevedere anche un vigoroso lavaggio del letto filtrante presente nel filtro percolatore;
– dopo il lavaggio riempire completamente con acqua pulita tutte le vasche.